A volte il baseball -così come tanti altri sport- sa essere davvero fantastico. Fantastico e beffardo, senza ombra di dubbio. Se spesso la maggioranza dei giocatori dello Junior Parma ha sentito accostare al loro sport questi due aggettivi e non ci ha fatto caso più di un tanto, magari pensando solo ad un semplice ma efficace gioco di parole o al fatto che così presentato il baseball risultava troppo “poetico”, domenica questa maggioranza ha avuto la possibilità di ricredersi con i fatti. Purtroppo. La sconfitta in gara1 contro Piacenza (1-9) e la vittoria in contemporanea del Codogno per 12-2 su Fossano hanno infatti fatto svanire qualsiasi possibilità per la squadra guidata dal manager Rozzi di salire in Serie A. Inutile ai fine della classifica la vittoria per 11-6 nel pomeriggio.
In quella che forse era la giornata più importante di tutto il campionato -la più importante considerando la classifica del momento e la precarietà del suo primato-, nel momento decisivo, lo Junior Parma è inciampato, perdendo al fotofinish la corsa contro Poviglio. Questione di centesimi, ma centesimi che rendono la sconfitta un po’ più amara. L’amaro in bocca rimane a tutti, che sia per i troppi errori commessi o per le poche valide battute durante la mattinata, che sia per la difficoltà avuta dal monte proprio all’ultimo atto o per la mancanza di attitudine quando il momento lo richiedeva. L’amaro in bocca rimane anche perché, con una situazione di assoluta parità in fatto di vittorie e sconfitte (24-8), lo Junior ha mancato l’obbiettivo per un sottile calcolo di statistiche legato agli scontri diretti. Davvero questione di centesimi.
Analizzando rapidamente la stagione appena conclusasi, tuttavia, è doveroso complimentarsi con tutti i giocatori e con tutto lo staff tecnico che li ha guidati, dal momento che la squadra ha dato prova dall’inizio alla fine di essere un vero gruppo, pur nella sua eterogeneità, e di avere tutte le carte in regola per ambire alla promozione, se non di essere probabilmente la rivelazione del girone, considerando gli alti e bassi avuti negli anni precedenti. Sicuramente l’intero gruppo ha qualcosa su cui migliorare, a partire dalla gestione delle situazioni difficili, ma sarebbe una falsità affermare che questo Junior non abbia fatto divertire, così come sarebbe un’ingiustizia non rendere merito al grande lavoro che è stato eseguito con metodo e costanza negli allenamenti.
Certo, a conti fatti la stagione si conclude con un fallimento, ma se qualcosa è stato dimostrato durante questo campionato è sicuramente la forza del gruppo di imparare dai propri errori per tentare di riscattarsi all’occasione successiva, come si spera accadrà il prossimo anno. La ricetta si è rivelata quella giusta: un mix di giovani e veterani, guidati da tecnici preparati e dediti alla loro passione. Stando così le cose, l’impresa di quest’anno dovrebbe essere considerata più un trampolino di lancio che un porto in cui disarmare la propria nave. Con un monito: che il baseball è fantastico e beffardo, quando vuole. È beffardo perché non sempre vince il più forte in assoluto. È fantastico perché può sorprendere fino all’ultimo.
D.C. – (Foto P.Maioli)